La Meditazione è un’esperienza di autoconoscenza attraverso tecniche in prevalenza orientali, sperimentate da millenni che, per loro effetto, portano in chi le pratica e gli dedica un po’ di tempo energia, calma, serenità, fiducia. Possiamo dire che sono dei metodi per rilassarsi, per fare fronte ai tantissimi stimoli che provengono dall’ambiente che ci circonda. Si rientra in se stessi, ci si ricarica, per poi continuare a fare quello che già si fa, ma con maggiore consapevolezza, con maggiore serenità, con più energia, con maggiore decisione.
Non stupisce che questa pratica, che prescinde da un credo religioso, si diffonde rapidamente: negli USA i dipendenti della Google la praticano regolarmente durante le pause assegnate nell’orario di lavoro; la General Mills un colosso dell’industria alimentare a Minneapolis nel Minnesota ha delle stanze adibite alla meditazione per i propri dirigenti; anche Steve Jobs, inventore del computer Apple e di altro ancora, la praticava regolarmente.
Perché meditare fa bene? Recenti studi e ricerche hanno messo in evidenza i legami tra la Meditazione ed i benefici psico fisici, tanto che si è parlato di una “fisiologia della Meditazione”. Il Dalai Lama e lo psicologo americano Daniel Goleman avviarono un esperimento sui positivi effetti sulla mente esercitati dalla Meditazione. Si è scoperto che in chi pratica regolarmente la meditazione vi sono:
- modificazioni delle onde celebrali. Si riducono quelle beta (cioè quelle legate all’attività) ed aumentano quelle alfa (le onde della concentrazione) e quelle theta (le onde dell’addormentamento);
- un incremento della melatonina, l’ormone associato al sonno (20 minuti di Meditazione in soggetti abituati alla Meditazione, equivalgono a 2 ore di sonno). L’incremento di questo ormone favorisce quindi la stabilità dell’umore ed il consolidamento della memoria;
- una riduzione della frequenza respiratoria e migliore ossigenazione dei tessuti. Quindi migliore rendimento fisico in condizioni di stanchezza e di stress;
- Una diminuzione dell’adrenalina e degli effetti dello stress.
La Meditazione rende possibili questi effetti psicofisici proprio perché scende in profondità. Se regolarmente praticata, essa ha anche un effetto di guaritore interno, che agisce nel nostro inconscio:
- aiuta a prendere contatto con se stessi e con la propria coscienza;
- promuove un atteggiamento osservante e non giudicante della realtà, nostra e degli altri;
- organizza sentimenti e stati d’animo destinati a perdurare;
- sviluppa la responsabilità personale;
- aiuta le persone a vivere bene in situazioni di incertezza e di instabilità (distacco emotivo, disidentificazione);
- di fronte alla realtà, la risposta combattiva (che suscita stress e conflitto) viene sostituita da una risposta rilassante (pacificata e pacificante).
Gli esercizi di Meditazione fanno si che le nostre capacità mentali ed emotive e l’attenzione siano riprogrammate, per renderci più armonicamente presenti alla realtà e a noi stessi. “Armonicamente presenti” significa che ci rivolgiamo verso noi stessi e verso gli eventi della vita con più equanimità, con maggiore positività.
La meditazione è religione? Ogni essere umano ha una dimensione fisica, psichica e spirituale. La dimensione spirituale è presente in ogni uomo, a prescindere dal fatto che sia religioso o ateo, cattolico o protestante, buddista o musulmano. Lo scopo della meditazione è anche quello di risvegliare, in chi la pratica, questa dimensione. La meditazione “è una via di conoscenza e di apertura alla dimensione spirituale di ogni uomo, tramite determinati processi ed esercizi”. La religione, invece, è l’accettazione (fede) di una rivelazione divina, con tutto ciò che questa accettazione comporta.
In definitiva, con la pratica della meditazione, se uno è cristiano troverà una strada per approfondire la propria religione (che è alimentata dallo Spirito), se uno è non credente troverà una strada per approfondire i valori spirituali che ha in sé (pace, amore, apertura, etc).