Sono riflessioni di un meditante che ha “guardato” il bosco e il mare, che riceviamo e volentieri pubblichiamo.
La natura, se ben guardata e ben vissuta ci spiega meglio di chiunque altro quello che siamo e ciò che stiamo vivendo.
Ci mostra un cammino, anche travagliato, per andare avanti, per raggiungere quello che cerchiamo …..

BOSCO

Ciao caro bosco,
sono arrivato qui che non sapevo chi eri,
non conoscevo i tuoi linguaggi e i tuoi modi e tu eri qui!
Mi hai accolto silenzioso e mi hai guardato e io ho guardato te
E tutto taceva! escluso i miei pensieri, la mia vita
E tu eri li!
Ecco il ritiro, la meditazione e tu eri li! Con le tue foglie, i tuoi animali e io non capivo.
Sentivo parlare di Gesù, di carità, di amore.
Sentivo parole, parole, parole e mi chiudevo in me stesso e tu mi lasciavi sopire con i miei pensieri e con i brani che piano piano entravano dentro di me e mi sembrava di non imparare niente, di non esserci!!
Ti sfidavo, camminando qua e la in cerca di qualcosa di meraviglioso che non c’era. Rompevo con urla la tua immobilità e ciò non bastava.
Durante le condivisioni tu eri li!
E io guardavo le foglie dei tuoi alberi e i miei pensieri vagavano e tu immobile eri li!
La notte guardavo le stelle e ciò che ricircondava e vedevo il buio e mi sentivo piccolo e solo.
Ora č il momento di andare via e tu rimarrai li!
Ma ti porterò nel mio cuore, con il tuo lasciare accadere, lasciare fare,
il tuo amore gratuito e silenzioso.
Un vento soffia e so che anche tu vuoi salutarmi,
ORA CHE HO CAPITO!!!
Io vado,
con il cuore pieno di amore,
sarai sempre con me, ovunque.
Ogni giorno mi lascerò amare, mi impegnerò ad amare,
cos’è come mi hai insegnato.
GRAZIE!

 

****************

 

MARE

Ciao,
eccomi qui a fare un bilancio della mia vita e non ci sei più tu caro amico bosco,
ti ho tradito, ho dimenticato ciò che mi hai insegnato,
lo ho perso dietro la mia vita, dietro la mia ingiusta corsa contro il tempo,
contro le cose contro le persone e contro me stesso.
Ora sono qui con un altro amico più silenzioso di te: il mare.
Con il suo flusso e riflusso mi fa compagnia e in fondo non siete molto diversi,
anche lui mi guarda mentre lo guardo, mi ascolta mentre gli parlo,
ma non mi sfida come facevi tu, non mi mette alla prova;
č li silenzioso come lo eri tu,
con quel silenzio irreale che urla dentro una mente che non c’è,
che non č qui, non ora e io non capisco!
Cerco di osservare, di meditare, ma dura poco,
un turbinio di pensieri girano vorticosamente.
E’ tutto più grande di me.
Non ho paura, non sono spaventato, so che tu mare mi accogli,
mi sfiori, mi accarezzi, le tue onde sembrano sorridermi e suggerirmi di lasciarmi andare,
ascoltare i tuoi suoni, guardare l’immensa distesa verde-azzurra,
capire ciò che mi sta accadendo.
Troppe cose sono cambiate e tutte in un attimo.
In un attimo ti svegli e intorno a te tutto č diverso.
Dove sono finite tutte le cose che hanno cambiato posto?
Perché lo hanno fatto?
E tu dove eri mentre ciò accadeva?
E come al solito ti ritrovi solo, con un grande vuoto dentro,
a dare un nuovo ordine alle cose
a chiederti se stai sbagliando o meno e come sarà il tuo futuro
E tu continui a guardarmi silenzioso, con i tuoi gabbiani
mi ricordi che esisti,
cerchi di strapparmi dal mio isolamento e io per poco ti do retta
e poi….rincomincio.
Sarebbe cos’é facile spegnere tutto,
lasciarti andare ma č tutto cos’è……strano.
Perché non mi scuoti come faceva il mio amico bosco?
Perché mi lasci solo nel mio dolore, nella mia ansia?
Perché fai ribollire il mio corpo coi tuoi raggi di sole e mi lasci lè?
Guardo la tua immensa distesa, il sole mi acceca,
rifletti una luce che mi abbaglia e non mi fa vedere le cose di fronte a me,
un po’ come mi sta accadendo dentro
e io non riesco a capire o forse non lo voglio accettare, non ora!
Anche tu mare hai qu

alcosa da condividere con me ma che cosa?

***********

Ciao!
Sono venuto a salutarti, fra un po’ dovrò andare via e tornare a casa.
Grazie per avermi tenuto compagnia nei miei momenti più neri.
Grazie per essere stato lė immobile e silenzioso.
Mi mancherai con quello che mi hai dato e non so se riuscirò a portati con me.
Mi sei stato vicino, confortandomi, accarezzandomi,
cercando di farmi guardare la vita che scorreva
mentre io ero troppo impegnato a correre e di questo non mi č rimasto pių niente
e via da qui c’č un deserto senza fine.
Ma tu c’eri e io no! Ho perso tutto e non ho fatto niente per impedirlo.
Ho lottato contro i mulini a vento. Ho sprecato energia ,tempo, mi sono dimenticato di vivere e ora cosa č rimasto?
Ci sei tu di fronte a me!
Ci sei tu azzurro più che mai!
C’č il tuo vento che mi raggela e non mi lascia scrivere,
non mi lascia in pace eppure eri cos’è immobile.
Lo so. Vuoi dirmi: “peggio per te! Io ti avevo messo in guardia, va bene se non altro ci ho provato”.
Tutto č cambiato!
Ormai si sono rotti tutti i vecchi ponti con il passato e col futuro che verrà.
E’ rimasta la voglia di non sprecare più energie,
di non correre più, di imparare a dire di no, di vivere.
Quanto durerà? Al mio amico bosco promisi che sarebbe stato per sempre ma, non fu cosi.
Dopo due mesi tutto come prima anzi peggio.
Ora ho toccato il fondo e più in basso non posso scendere.
Ho visto l’orrore! Ho visto la mancata felicità!
Ho visto la mia vita che come granelli di sabbia č scorsa via.
Ho visto me su una barca a vela senza timone.
Ho visto mentre mi facevo sbattere da una parte all’altra inerte a non fare niente,
a respirare soltanto e dare ogni tanto una raddrizzata.
Ho visto i gabbiani cibarsi di me e delle mie energie,
mentre io mi dibattevo, mi arrabattavo e non facevo niente …… povero nocchiero,
pensando che la colpa fosse del vento, del mare, del timone e del… e del …
e non vedevo il comandante.
Per mesi sono rimasto in balia e delle onde e del destino che credevo mio,
e in realtà non c’ero!
Ora sono sveglio, la barca č tutta rotta e io sono a pezzi ma sereno.
Ho trovato pace. Ho trovato serenità. Ho trovato amicizia.
Ho abbattuto ciò che temevo e anche in questo ho superato le mie paure
ma non quella più grande di crescere.
Intanto ero già cresciuto dentro senza rendermene conto
e nonostante ciò continuavo a fare il bambino terrorizzato dallo scoprire cosa ero diventato.
Ora vedo che non c’č niente di cui aver paura!
Vedo che di fronte alla vita che scorre,
non puoi nasconderti dietro un dito e che, se anche non vuoi,
la devi affrontare per quello che č e tu sei un piccolo grande uomo.
Non finirò mai di ringraziarti per questo insegnamento.