Domenica 27 maggio 2012, si è svolto presso il monastero benedettino di S. Pietro di Sorres (Borutta), lo stage che conclude i corsi di meditazione di quest’anno.
La presenza è stata davvero sorprendente: 130 meditanti, di cui 24 della scuola di Cagliari e i restanti di quella di Sassari e Alghero. Erano presenti anche alcune persone che non hanno frequentato la scuola.
Una “festa” sotto tutti i profili. Prima di tutto per l’anno di meditazione che si è appena concluso, poi per il conoscerci, il fare amicizia e il condividere ciò che, dentro, ognuno di noi ha “scoperto” e “sperimentato”. Una occasione anche per fare “il punto” della nostra esperienza di meditazione.
E il percorso è stato segnato dai dipinti di Kuo-an, maestro zen che, con immagini e poesie ci ha raccontato di come un contadino (un uomo) a un certo punto della sua esistenza si è reso conto di aver realizzato tante cose, ma di aver perso il suo bue (cioè la sua natura spirituale, ciò che lui profondamente è dentro).
Ognuno di noi ha seguito “le gesta” di questo contadino generoso, volenteroso, che non si arrende e che alla fine è trasformato dalla sua stessa ricerca. E’ diventato, cioè, una persona profondamente felice, piena di serenità, che con la sua presenza comunica pace.
La meditazione si è completata con la celebrazione dell’Eucaristia, insieme con i monaci. E anche qui la Messa è stata solenne, perchè oggi ricorre la festa dello Spirito Santo. Tradotto nella meditazione di Kuo-an, la festa del ritrovamento del bue, della gioia, della pace, della consolazione dentro di se.
Dopo il pranzo affollato e chiassoso del monastero (molti hanno pranzato all’aperto, al sacco), di pomeriggio la condivisione in piccoli gruppi, nella quale ciascuno ha raccontato le proprie esperienze.
“Con la meditazione ho imparato ad accettarmi come sono e a rivelare all’esterno ciò che io sono dentro di me, senza maschere: ho superato le mie paure e mi sento finalmente me stessa”; “la meditazione mi comunica grande rilassamento e grande pace”; “Mi sento trasformato. Certi aspetti del mio carattere sono smussati e le persone che frequento mi dicono: sei migliorato!”; “La meditazione è apertura e condivisione con gli altri: se non c’è questo, non c’è vera meditazione”; “Come il contadino, mi sento di aver perso il mio bue! Sono in ricerca.”; “Abbiamo bisogno di condividere la nostra esperienza di meditazione con altre persone!”; “frequentando la Scuola di Meditazione mi sono reso conto che nelle lezioni si rispetta il credo religioso di ciascuno: mi sono sentito libero ed accolto nel mio percorso di crescita”. Questi alcuni pensieri emersi nei vari gruppi.
Grazie a tutti i partecipanti per la preziosa partecipazione e condivisione!
Ognuno di noi porterà dal ritiro qualcosa che lo ha colpito e che lo aiuterà nel suo percorso.
Grazie anche alla presenza di padre Piras, che per un contrattempo non è potuto essere fisicamente presente ma che comunque era in mezzo a noi con il suo spirito, la sua gioia, la sua forza e, soprattutto, la sua preghiera!
Grazie alla ospitalità dei monaci, sorridenti, gentili, sempre disponibili!